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AREZZO – Un’iniziativa insolita e toccante arriva da un sacerdote aretino per garantire la partecipazione e il coinvolgimento dei parrocchiani ai funerali, specialmente per quelli delle persone anziane e sole. Don Marcello Colcelli, sacerdote di Sant’Egidio all’Orciolaia, ha proposto la creazione della “Compagnia dei defunti”, un gruppo di persone che partecipi ai funerali per assicurare una presenza dignitosa e coinvolgente.

Don Marcello ha lasciato una lettera-proposta sui banchi della sua chiesa, invitando i fedeli a far parte di questa compagnia. La sua preoccupazione nasce dal fatto che, sempre più frequentemente, le esequie sono deserte, con solo pochi familiari e amici intimi a dare l’ultimo saluto al defunto. Egli sottolinea come spesso si ritrovi a svolgere da solo tutte le funzioni del funerale: sacrestano, lettore e cantore.

La “Compagnia dei defunti” avrebbe una finalità caritativa, garantendo una celebrazione dignitosa delle esequie cristiane e rappresentando un segno visibile della comunità cristiana che accompagna i propri membri nell’ultimo viaggio. I compiti della Compagnia includerebbero la lettura delle scritture, la raccolta delle offerte e la preparazione dell’incenso, tra altri servizi liturgici.

Don Marcello spiega che la sua proposta non è una risposta a un aumento delle esequie solitarie, ma una riflessione più generale sulla tendenza a considerare la morte un fatto privato. Egli ritiene importante che la comunità parrocchiale sia informata e partecipe al lutto, come espressione dell’impegno cristiano di “seppellire i morti”, che va oltre il semplice atto di porre i defunti in una tomba.

L’iscrizione alla Compagnia ha un costo simbolico di due euro, e i membri sono incoraggiati a partecipare ai funerali nei limiti del possibile. La Compagnia mira anche a raccogliere fondi per la beneficenza. Don Marcello ha già preparato le schede di iscrizione e attende con ottimismo la risposta della comunità parrocchiale.

Nonostante le possibili critiche, don Marcello resta fiducioso che la sua idea troverà accoglienza e sostegno tra i fedeli, offrendo una testimonianza concreta di solidarietà e comunione cristiana.

Fonte: ANSA, 24 novembre 2010

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