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Negli ultimi anni, il numero delle famiglie tedesche che non possono permettersi la sepoltura dei propri cari è aumentato significativamente. A causa della crisi economica e finanziaria internazionale, anche la morte sembra essere diventata un lusso. Dal 2006 al 2009, come riportato dal quotidiano Frankfurter Rundschau, si è registrato un incremento dei cosiddetti “funerali sociali”, finanziati dalle casse comunali. La percentuale delle “sepolture pubbliche” è aumentata del 38% in tre anni, passando da 41,3 a 52,8 milioni di euro in termini di costi per le casse federali.

Nel solo 2009, gli Uffici per il sostegno sociale dei meno abbienti sono intervenuti in 19.106 casi in cui né il defunto né la famiglia potevano permettersi le spese per la sepoltura. Il fenomeno dei “funerali sociali” ha avuto inizio nel 2004, quando il governo rosso-verde dell’ex cancelliere Schroeder ha eliminato i rimborsi per le sepolture dalle assicurazioni sanitarie obbligatorie. Da allora, le finanze pubbliche sono intervenute in casi di comprovato bisogno.

La definizione di una sepoltura dignitosa varia notevolmente a seconda delle finanze del comune responsabile. In generale, un semplice funerale con sepoltura costa circa 1200 euro, secondo Rolf Lichtner, segretario dell’Associazione federale delle pompe funebri tedesche. Tuttavia, una sentenza del tribunale amministrativo dell’Assia ha stabilito che il rimborso per una sepoltura nell’area di Limburg-Weilburg non dovrebbe superare gli 850 euro. A Heilbronn, nella regione più ricca del Baden-Wuerttemberg, il tetto massimo è fissato a 3500 euro, mentre a Berlino il rimborso medio è di 750 euro, tutto compreso.

“Certe cerimonie assomigliano più a uno smaltimento che a un funerale”, ha commentato Lichtner. Inoltre, visto che gli uffici devono pagare in anticipo, può capitare che i morti rimangano per settimane nei frigoriferi delle agenzie di pompe funebri in attesa dei necessari passaggi burocratici.

L’aumento dei “funerali sociali” è stato portato alla luce grazie a un’interrogazione parlamentare del partito della sinistra radicale Die Linke, che ora chiede un aumento del rimborso e una cifra unica valida in tutto il Paese. (ANSA)

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