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Ha destato scalpore l’iniziativa del Sindaco di Ribera (Agrigento), Carmelo Pace, di vietare l’affissione di manifesti funebri sulle pareti delle abitazioni. Secondo Pace, questo provvedimento servirebbe a mantenere più pulite le strade della città. Sarà consentito posizionare i manifesti su piantane o stendardi soltanto presso l’abitazione del defunto e dei diretti familiari.

Il manifesto funebre, nato per permettere alle famiglie dell’estinto di comunicarne con più celerità la scomparsa, il luogo e l’ora della celebrazione funeraria, fa parte di una tradizione di lunga data, insieme al corteo che segue la vettura dell’impresa funebre dalla casa dei familiari alla chiesa, e da quest’ultima al cimitero. Ci sono casi in cui capita anche che ci sia una seconda affissione, nella quale i familiari del defunto ringraziano chi si è associato al loro dolore.

C’è chi considera ormai inutile e sorpassata questa usanza, dando ragione al sindaco, ma c’è anche chi si schiera contro, reputando quei manifesti tanto utili come mezzo di comunicazione quanto riflessivi. In una vita che scorre veloce bisogna trovare il tempo per lasciarsi commuovere dalle frasi toccanti che spesso si leggono. Tuttavia, qualche volta il manifesto funebre può essere oggetto di sarcasmo e ironia, per beffeggiare qualche personaggio politico o semplicemente la vita.

Fonte: Esther | 24 novembre 2010

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